Ticker

6/recent/ticker-posts

Il "metodo Fenoglio" di Alessio Boni contro la mafia


Il maresciallo Pietro Fenoglio, interpretato da Alessio Boni nella serie televisiva "Il metodo Fenoglio," emerge come un carabiniere anomalo, lontano dagli stereotipi tradizionali. Secondo Boni, il personaggio di Fenoglio è un individuo che, inizialmente, voleva intraprendere la carriera di scrittore e ha una vasta cultura. La sua scelta di diventare un carabiniere è avvenuta per caso, ma il suo approccio alla professione è unico.

Una delle caratteristiche peculiari di Fenoglio è la sua avversione per la violenza. Contrariamente alla figura del carabiniere spesso associata a forza fisica e coercizione, Fenoglio preferisce utilizzare la psicologia come strumento principale. Questa scelta si inserisce nel cosiddetto "metodo Fenoglio," una teoria elaborata da Gianrico Carofiglio, autore della trilogia da cui è tratta la serie. Questo metodo suggerisce che per sconfiggere la mafia, è necessario conoscerla psicologicamente, entrare in empatia con essa e comprendere il suo codice d'onore.

La trama si svolge a Bari nel 1991, un periodo critico nella storia italiana, segnato dalla morte di Falcone e Borsellino, dall'incendio del teatro Petruzzelli e dalla nascita della nuova criminalità barese. Fenoglio viene inviato a Bari durante un periodo di violenza estrema, quando la città è coinvolta in una serie di omicidi quasi quotidiani. La sua capacità di guardare oltre le apparenze gli consente di comprendere che la situazione non è semplicemente legata a una malavita occasionale, ma che si sta sviluppando come una vera e propria mafia.

La serie, diretta da Alessio Casale e tratta dai libri di Carofiglio, offre una rappresentazione credibile dei personaggi e cattura lo spirito delle opere originali. Nonostante le inevitabili differenze tra il medium televisivo e quello letterario, la serie si impegna a mantenere la coerenza e la profondità dei personaggi, contribuendo a fornire una narrazione coinvolgente e significativa.